domenica 2 agosto 2009

OCCUPAZIONE - RICERCA - AMBIENTE: PER UNA ECONOMIA DI QUALITA' IN EMILIA ROMAGNA

Il filo conduttore che oggi può riannodare, in una società frammentata, una nuova “alleanza” tra categorie sociali, in Italia ed in particolare in Emilia Romagna, passa inevitabilmente attraverso un nuovo modello economico e sociale che unisca i valori della solidarietà tipici della sinistra con la sensibilità alla salvaguardia ambientale. Solo recentemente, infatti, dopo la vittoria di Obama negli USA è diventato familiare anche da noi, il termine green economy, e con esso la consapevolezza della necessità di trasformare il modello di economia. Si tratta di una visione della società profondamente diversa, che si basa su una forte assunzione di responsabilità nei comportamenti da parte dei cittadini (ad esempio sul livello di consumi energetici), su una diversa concezione della produzione e dello smaltimento di rifiuti, sul consumo di prodotti a km. zero. Per molto tempo la questione della salvaguardia dell’ambiente è stata vista con una certa diffidenza nella sinistra, come qualcosa che ostacolando lo sviluppo poteva interagire negativamente sull’occupazione. Oggi, invece, appare sempre più evidente che occorre orientare la ricerca proprio su questi versanti e che la qualità economica si misura innanzi tutto con la qualità ambientale. Come pure, su un altro versante, la qualità del prodotto, in epoca di economia globale, è data anche dal tasso di responsabilità sociale d’impresa che vi è “incorporato”. Esempi concreti, in questo senso, possono essere la certificazione sul rispetto delle normative, il non utilizzo del lavoro minorile ecc. Il consumatore dovrebbe pretendere di sapere ciò che compra, cosa contiene e come è stato fabbricato, ovvero svolgere il suo ruolo di cittadino consapevole e responsabile che – tra tante altre attività – consuma.
E’ questa una consapevolezza che ancora nella maggior parte dei consumatori non c’è, anche perché la crisi economica pone le famiglie di fronte a scelte drastiche e ciò che costa di meno diventa più appetibile. Nonostante questo, azioni di incentivazione da parte pubblica, ad esempio sull’uso di energie rinnovabili o di impianti che consentono maggior risparmio energetico, aiuterebbero le famiglie, pur in una situazione di difficoltà ad investire, con la prospettiva nel giro di pochi anni di poter risparmiare sulla bolletta energetica familiare.
Il sistema della ricerca e della conoscenza, anche nella nostra Regione, può giocare un ruolo importante per favorire questi processi. Sia per quanto riguarda la crescita del numero degli spin-off nella filiera delle energie rinnovabili e del trattamento del rifiuto, sia in termini di contributo alla ricerca applicata nell’ambito del mondo produttivo, individuando le modalità più adatte a trasferirla in un mondo economico fatto soprattutto di piccole e medie imprese.
Il PD deve farsi portatore di queste istanze in maniera coraggiosa e radicale; si tratta di istanze che rappresentano anche un mondo dei lavori in parte diverso da quello che è stato il tradizionale insediamento sociale dei partiti di massa del ‘900, un mondo in cui occorre radicarsi con lo sguardo volto al futuro.


Thomas Casadei
(candidato Mozione Ignazio Marino alla Segreteria regionale PD)

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