domenica 13 dicembre 2009

Sì a più diritti per tutti i cittadini, sì all'art. 42


Nella disputa che ha opposto il cardinal Caffarra, arcivescovo di Bologna, e i legislatori della regione Emilia Romagna, noi sosteniamo con decisione questi ultimi. L’articolo 42 della legge finanziaria dell’Emilia Romagna è un’importante norma antidiscriminatoria e testimonia una volta di più che l’Emilia Romagna è una regione guida in Italia nell’impegno per la parità dei diritti.
Ricordiamo che l’Emilia Romagna, recita l’art. 42, “riconosce a tutti i cittadini di Stati appartenenti all’Unione europea il diritto ad accedere ai servizi pubblici e privati in condizioni di parità di trattamento e senza discriminazione, diretta o indiretta, di razza sesso, orientamento sessuale, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali”.
A noi pare sbagliato l’approccio del cardinal Caffarra che vuole proteggere la famiglia, limitando i diritti d’accesso ai servizi ai cittadini single e conviventi. Ci sembra una netta invasione di campo che sbaglia bersaglio prendendo di mira una norma di civiltà che estende a tutti i cittadini eguali diritti di accesso ai servizi del welfare regionale. Non si accenna in alcun modo, nell’articolo 42, alla definizione di famiglia che è stabilita dalla Costituzione e che è fuori dalla potestà legislativa della regione Emilia Romagna. Pertanto non crediamo che la crisi della famiglia tradizionale sia aggravata da un provvedimento che amplia i diritti delle persone, includendole ancor di più nel patto sociale. A questo proposito ha ragione Bonaccini quando dice che estendere i diritti rende la comunità più forte. E vorremmo aggiungere che a nostro avviso in politica quando si finge di non vedere un problema lo si nega.
Ci sono nuove articolazioni del vivere insieme che assomigliano molto alla famiglia tradizionale e che meritano un riconoscimento e una tutela giuridica all’insegna della civiltà. Questa a nostro avviso è la battaglia di cui deve farsi carico il PD, per la parità di diritti e l’eguaglianza per tutti i cittadini.
Se vi va di discuterne, ci piacerebbe conoscere la vostra opinione o idea in merito.

lunedì 7 dicembre 2009

Da Modena al No B.Day: bello esserci!

di Giuseppe Varini


Sabato 5 dicembre si è svolto il No Berlusconi Day a cui siamo molto soddisfatti di aver partecipato.
E’ stata una grande giornata di festa, mobilitazione e democrazia.
E siamo contenti che ci fossero anche molti democratici.
C’eravamo anche noi tra la gente, cittadini tra cittadini.

C’è chi dice che il Pd c’era. Certo c’eravamo noi e tanti altri che lo votano, c’erano molti dei nostri dirigenti nazionali, di sicuro c’erano quelli che ho sostenuto al congresso, prova concreta questa che ho fatto bene, che avevo scelto la parte più giusta per me, per le mie idee.
E per la verità c’erano anche tanti cittadini e dirigenti che avevano sostenuto Franceschini e pure Bersani.
Però non c’era la macchina organizzativa del Pd e quando dico che non c’era parlo con cognizione di causa. Sono modenese e per noi l’organizzazione è tutto, o quasi.
Non c’era, perché il 25 ottobre del 2008, il giorno del Circo Massimo, il giorno di Salva l’Italia, la corriera per venire a Roma alla manifestazione la presi direttamente davanti al mio circolo, a Castelnuovo, e so che di pullman in quell’occasione ne furono organizzati in molti circoli e molte volte più di uno, con il sostegno organizzativo della Federazione provinciale.

Non c’era perché non è arrivata alcuna indicazione in merito dal circolo e nessuna indicazione dalla direzione regionale di cui sono membro.

A parte la nota di Bersani dell’ultimo minuto e la libertà di andare null’altro, nulla più.

Tant’è che abbiamo dovuto prendere le corriere dell’Idv e di Rifondazione, quasi in semiclandestinità diciamo.

Questo dovrebbe farci riflettere e accendere tutte le spie. Allerta! Siamo di fronte a un fenomeno politico nuovo. Nuovo perché partito dal basso in modo orizzontale come ha scritto Vittorio Zambardino su Repubblica di qualche giorno fa. Nuovo per le modalità: tanto facebook, tanto internet, tanto social network.

Ma nuovo anche per i risultati non sappiamo se fossimo 90 mila come dice la Questura, un po’ pochini per me che c’ero (Vi posso assicurare che il colpo d’occhio era potente: un corteo imponente che si muoveva con enorme lentezza, la via Merulana piena di gente, un unico lungo fiume di gente fin dove arrivava lo sguardo) o un milione come dicono gli organizzatori o forse più realisticamente 500 mila poco più, poco meno.
Il dato è che l’affluenza è stata un successo prima di tutto per gli organizzatori e poi anche per le forze politiche che ci hanno creduto di più e da subito. Lo sventolio delle belle bandiere per dirla con Pasolini, di quelle bianche dell’Idv, perfino di quelle dei Verdi e anche delle nostre ma troppo poche.

E poi c’è il folklore, la manifestazione in senso stretto o largo, il libero manifestarsi della creatività della protesta civile: striscioni, rappresentazioni ironiche di Berlusconi, cartelli irridenti, volontari che abbozzavano sketch di teatro con per tema Berlusconi in strada, in mezzo a noi, in mezzo alla gente della manifestazione, tra il popolo di facebook, nell’onda viola.

E poi alcune considerazioni.

Il No B.Day, questo evento nato su facebook e sui blog dalla mobilitazione di tante persone, da un moto d’orgoglio della società civile, testimonia che c’è un’Italia migliore che non si rassegna alla deriva berlusconiana predominante.

C’è chi dice già che una protesta contro qualcuno senza proporre nulla è destinata a spegnersi nello spontaneismo sterile, staremo a vedere.

I tanti giovani e meno giovani di sabato vogliono dire basta a questo andazzo, basta al berlusconismo arrembante che straborda dalle televisoni come ha documentato benissimo Erik Gandini. Una notte lunga 15 anni e che non è detto che possa finire poi così presto.

Ne so qualcosa anch’io che ho votato per la prima volta il 27 marzo del 1994 per i Progressisti, una vita fa, anche se sono ormai un vecchietto vista l’età media di sabato: molti i giovani e giovanissimi che non hanno fatto in tempo a vedere Bim Bum Bam e il Drive-in ma solo il Grande Fratello che di sicuro è anche peggio.

Sempre quei giovani vogliono dire basta anche al conflitto d’interesse di cui Berlusconi è ottimo esempio e che produce cortocircuiti per cui il Milan diventa un vero e proprio instrumentum regni e dove una condanna civile a risarcire un altro gruppo industriale diventa un attacco della giustizia ad orologeria e di una certa sinistra.

Soprattutto basta allo sprezzo della legge e della giustizia affinché che la legge è uguale per tutti non sia solo una bella enunciazione di principio ma una realtà concreta e quotidiana.

Sono stanchi dell’adagio per cui in Italia ci sono i furbi e i coglioni…
Non ne possono più di quest’Italia sempre troppo uguale a se stessa e che Berlusconi ben rappresenta politicamente senza volerla migliorare con tutti i nostri caratteri e difetti nazionali.

La novità di internet e dei social network è un elemento fondamentale nel successo del No B.Day: l’affermarsi del ruolo di internet e dei social network come spazi di organizzazione di iniziative e manifestazioni politiche che è possibile tradurre in iniziative concrete e reali, di uomini e donne in carne ed ossa.
Spazi, quelli di internet e dei social network, che sono importanti per la democrazia, tanto più in Italia dove i media tradizionali sono troppo concentrati nelle mani di Berlusconi, appunto, con grave pregiudizio della libertà di stampa e informazione che sono elementi essenziali delle democrazie ben funzionanti.

Il No B-Day ci ha dato, meglio e una volta di più, la consapevolezza che organizzarsi è possibile, anche da noi, anche in Italia, dove internet non ha la diffusione che meriterebbe un paese avanzato.

Se come diceva Guy Debord dallo spettacolo non si esce, allora forse possiamo offrire uno spettacolo differente, uno spettacolo democratico, dal basso e più simile al No B-Day.

Come ha detto Bersani ci sono energie nuove con cui dobbiamo fare i conti, energie nuove che non ci faranno sconti sulla nostra etica pubblica, l’etica pubblica del PD.
Energie nuove che ci chiedono di essere credibili.

Una mia cara amica di facebook ha scritto il PD c’era perché c’eravamo noi. E’ molto vero. Io aggiungo c’eravano noi, con la nostra credibilità e il nostro esempio che in politica vuol dire molto.

Si dice: impara l’arte e mettila da parte. Di questa esperienza speriamo di poter fare tesoro per il futuro e siamo ben contenti di aver potuto dare una mano e aver partecipato a un simile evento politico nella speranza che possa davvero costituire l’inizio di una riscossa civile per l’Italia.

Purtroppo non siamo potuti rimanere per sentire le parole toccanti e di fuoco di Salvatore Borsellino. Peccato.

Il PD c’è da mercoledì cominciamo a organizzarci per la nostra manifestazione, Mille piazze per l’Alternativa l’11-12-13 dicembre a Modena come in tutta Italia. Il PD c’era. Il PD ci sarà.

giovedì 3 dicembre 2009

C'è una bella novità democratica...Nelle tue mani


Care democratiche e cari democratici,
spesso in queste ultime settimane ci siamo detti che dovevamo trovare il modo di non disperdere le tante energie positive e l’importante patrimonio di idee e metodi messi in campo nei mesi scorsi nell’ambito della discussione congressuale in seno al PD.
Un strumento molto importante, data anche la dimensione regionale della rete che è scaturita dall’esperienza della Mozione Marino/Casadei, può essere la rete internet. Per questo motivo, confrontandoci con le varie persone che nel corso delle primarie hanno gestito blog e siti, abbiamo pensato di realizzare un nuovo sito internet che si è pensato di chiamare www.nelletuemani.org.
Lo scopo del nuovo sito, che ha la struttura di un blog, è quello di funzionare da “contenitore comune”, in cui si possano trovare e inserire informazioni organizzate per temi e territori, e di diventare un punto di riferimento per chi voglia, all’interno e all’esterno del PD, saperne di più o fornire contributi sulle problematiche che ci stanno a cuore, in una relazione biunivoca con la realtà della nostra regione. Il sito, cioè, non deve essere solo uno spazio di discussioni teoriche e “virtuali”; queste potranno anche tradursi in iniziative e progetti concreti sul territorio e per il territorio (e perché no, caratterizzarsi anche come proposte su una scala più ampia). Analogamente, sarebbe importante riportare in questo sito sollecitazioni e notizie che vengono dalle varie realtà locali.
Stiamo ancora lavorando sulla sua forma definitiva, ma abbiamo pensato di partire dall’ottimo lavoro fatto con la stesura della mozione regionale e dai contributi programmatici di preparazione ad essa scaturiti dal ‘Laboratorio per il programma’.
E quindi i contenuti dei primi articoli pubblicati sono tratti dalla mozione presentata da Thomas Casadei e rappresentano una base di partenza per il confronto, l’approfondimento e lo sviluppo dei temi che più ci stanno a cuore aprendo la partecipazione a tutti coloro che sono interessati a dare il proprio contributo.
E’ possibile commentare in maniera libera e senza registrazioni gli articoli pubblicati e richiedere pure la pubblicazione di un proprio articolo scrivendo a info@nelletuemani.org indicando su quale tema si vuole intervenire.
L’obiettivo è quello di raccogliere idee e contributi che possano poi essere tradotti in iniziative pubbliche sul territorio, proposte e progetti concreti per il Partito Democratico dell’Emilia-Romagna.

mercoledì 2 dicembre 2009

Ivan Scalfarotto a Repubblica Tv

La bella intervista a Ivan Scalfarotto di qualche giorno fa su Repubblica Tv.
Da vedere! Molto chiara e ben argomentata. Uno sguardo d'insieme ai problemi e alla società che fa ben sperare per il futuro.

sabato 21 novembre 2009

Solidarietà ai lavoratori della Klarius di Finale Emilia!


La crisi impatta duramente anche le imprese modenesi calano gli ordinativi e cresce la disoccupazione.
E’ di tre giorni fa la notizia della volontà della proprietà di Klarius, ex Ansa marmitte, di chiudere lo stabilimento di Finale Emilia e licenziare i 168 dipendenti. Oggi uno spiraglio di speranza. Trc riporta la notizia di un incontro di ieri pomeriggio tra sindacati, Rsu, liquidatore e legali dell’azienda in cui si è deciso di far scattare la cassa integrazione straordinaria di un anno per tutti i 168 dipendenti dell’impresa nella speranza di trovare un nuovo acquirente che rilevi l’attività, salvaguardando i posti di lavoro.
Klarius annovera tra i suoi clienti Ducati, Aprilia e Lamborghini.
Infatti dalla brochure aziendale emerge che “all'interno della ANSA vengono prodotti giornalmente fino a 7.000 impianti al giorno, per un totale di oltre 1.500.000 di marmitte realizzate in un anno. Questi numeri sono il frutto di una organizzazione interna del personale molto accurata e di sistemi produttivi all'avanguardia”. Tra l’altro Ansa marmitte è un’azienda storica del territorio avendo iniziato l’attività nel 1959.
Per non perderli i lavoratori si sono impegnati a garantire la continuità produttiva.
Tra gli attestati di solidarietà ai dipendenti della Klarius segnaliamo quello di Michele Andreana, responsabile Lavoro del PD di Modena, che ha dichiarato:
“[..]Bene hanno fatto i lavoratori e le organizzazioni sindacali a reagire a questa decisione e decidere le conseguenti forme di lotta per difendere l’azienda e il loro posto di lavoro. La Klarius (ex Ansa Marmitte) è un’azienda storica del territorio che ha un marchio conosciuto, prodotti apprezzati dal mercato e ordini sufficienti per continuare a produrre e dare lavoro ai suoi dipendenti.
E’ quindi un patrimonio della comunità da salvaguardare, soprattutto in questa difficilissima situazione economica. Per questo facciamo appello alle migliori energie imprenditoriali locali, alle banche e alle istituzioni affinché si faccia ogni sforzo per salvaguardarlo. Esprimiamo la nostra vicinanza e il nostro sostegno alle richieste dei lavoratori e alle lavoratrici della Klarius”.
Anche noi vogliamo esprimere la nostra solidarietà ai lavoratori della Klarius con la promessa di documentare gli sviluppi di questa crisi aziendale nel tentativo di impedire che cada nel dimenticatoio.

venerdì 20 novembre 2009

In trasparenza: contributo alla discussione democratica


Come democratici riteniamo che parole e fatti debbano andare sempre – indissolubilmente – di pari passo e che la vita del partito, a partire dei suoi organismi, debba essere caratterizzata dal confronto e dal dialogo a partire da posizioni chiare, argomentate laicamente, e sempre accompagnate da proposte concrete.
Con questo approccio costruttivo intendiamo contribuire alla fase politica in corso che si apre con la prima assemblea regionale del partito.

1. IL FUTURO DEL PARTITO

Il partito come casa di vetro
Riteniamo fondamentale la realizzazione concreta di un partito aperto, trasparente, motore di formazione a diversi livelli, efficiente nella sua modalità di essere, attraverso il buon funzionamento degli organismi.
Un partito politico svolge appieno la sua funzione se le sue sedi sanno essere anche luoghi di confronto, discussione, formazione, di crescita culturale e civica.
Per questo occorre che il Pd investa energie e fondi per una scuola di formazione politica, avvalendosi anche dell'apporto di tutti gli ex amministratori disposti ad impegnarsi ancora per il futuro del nostro partito.
Questo permetterà di mantenere la conoscenza della politica trascorsa garantendo, altresì, una vigorosa iniezione di nuova linfa nel partito.
I circoli del Pd devono essere aperti alle associazioni. Le sedi devono avere un effettivo contatto con il territorio, dovrebbero restare aperte il più possibile e dovrebbero rappresentare un punto di aggregazione in cui varie realtà si incontrano liberamente, e non solo durante le iniziative pubbliche. A tal fine si propone di dare in comodato, gratuito con il rimborso delle spese vive, lo spazio fisico delle nostre sedi alle associazioni di volontariato, che si occupano di solidarietà, presenti nel territorio, ovviamente nei giorni e negli orari in cui gli spazi rimangono inutilizzati. In questo modo, e senza costi economici o di altro genere, otterremmo di dialogare finalmente con realtà che ci sono sconosciute, di interagire con esse e di farci conoscere, facendo capire che anche la nostra militanza è volontariato (sotto questo profilo, si propone l’istituzione di un Meeting annuale sulle buone prassi associative promosso dal partito stesso).

Per un’effettiva democrazia paritaria.
La democrazia non può definirsi tale se continua a escludere le donne o a lasciarle ai margini della vita pubblica e dai luoghi decisionali, privandosi del loro sguardo sul mondo.
Oltre che nella vita interna al partito, riteniamo essenziale che le norme che sanciscono la parità di genere debbano valere anche negli ambiti di rappresentanza istituzionale e nei consigli di amministrazione, cioè in tutti i luoghi dove si prendono decisioni fondamentali per la vita e l’economia del Paese.
Anche per segnare questa visione proponiamo l’Istituzione di un Comitato di Garanti tutto al femminile. Un comitato di garanzia tutto al femminile, definito su basi di merito, su figure autorevoli per la storia politica e per la pratica quotidiana fondata sulla promozione dei diritti civili in quanto ideali collettivi e quale propria modalità di vita, non integralista, chiuso o pregiudizialmente di parte.
Ciò consentirà al PD di utilizzare una prospettiva di genere e di dare corso e sostanza ai pilastri sui quali si dovrebbe fondare la vita democratica all’interno di un partito: meritocrazia, partecipazione e laicità.

2. PROPOSTE PER LA REGIONE DEL FUTURO

Ambiente, mobilità, territorio
La discussione congressuale ha evidenziato un importante convergenza di tutto il partito sulla centralità dell’ambiente come patrimonio collettivo e fattore qualificante delle politiche regionali relative all’energia, la mobilità, la gestione e tutela del territorio. Altrettanto condivisa è stata la necessità di orientare verso nuove tecnologie e attività produttive, sostenibili sul piano ambientale, le iniziative per favorire l’uscita dalla crisi.
È ora fondamentale che questi principi e queste idee trovino puntuale riscontro nel programma per il prossimo mandato amministrativo, con proposte chiare e coerenti che contribuiscano ad allargare significativamente l’area di consenso del partito anche verso ampi settori dell’elettorato particolarmente sensibili a questi temi. A questo scopo proponiamo:
- per quanto riguarda la mobilità, di dare priorità effettiva – anche mediante vincoli di bilancio - al trasporto pubblico su quello privato, al trasporto su ferro rispetto quello su gomma, alle infrastrutture ferroviarie su quelle stradali;
- per quanto riguarda l’energia, di rafforzare in maniera intensiva le politiche di incentivo e sviluppo delle fonti rinnovabili, e favorire sul territorio la ricerca scientifica ed industriale sulle tecnologie collegate; di dare seguito al “no al nucleare” favorendo la creazione di distretti di produzione di energie rinnovabili;
- per quanto riguarda i rifiuti, di definire obiettivi regionali vincolanti per una corretta gestione del ciclo dei rifiuti basata su riduzione, riuso e riciclo, che puntino a minimizzare nel corso dei prossimi cinque anni la quota residua da trattare in discarica e negli inceneritori, portando la regione all’avanguardia nella gestione dei rifiuti sia urbani che industriali;
- per quanto riguarda la questione del consumo del territorio, di arrestare il processo di espansione degli insediamenti residenziali e produttivi, che sta erodendo il territorio rurale - patrimonio fondamentale per le vocazioni turistiche ed agroalimentari della regione - ed è la principale causa dell’aumento della richiesta di mobilità. Introdurre vincoli normativi all’utilizzo di nuovo territorio (green land) riorientando di conseguenza l’attività edilizia verso la riqualificazione e sostituzione del patrimonio esistente (con conseguenti benefici energetici e urbanistici) e il riuso di aree dismesse.

Lavoro/lavori
La Regione deve affrontare la crisi costruendo al contempo il proprio futuro, sia in termini di produttività delle proprie aziende che di equità. La produttività si raggiunge costruendo un ecosistema imprenditoriale fortemente innovativo e in cui gli investimenti pubblici aiutino a creare tale ecosistema: capitali di rischio e accesso al credito per le start-up, relazioni organiche e continuative tra università e imprese, spirito imprenditoriale diffuso tra i giovani, burocrazia ridotta all'osso, valorizzazione delle migliori aziende riconosciute come "simboli" regionali. Si deve garantire sostegno diretto alle aziende innanzitutto pagando i debiti che le istituzioni pubbliche hanno in essere con loro e poi allargando i cordoni delle garanzie bancarie. Sul lato del lavoro, la Regione deve impegnarsi a sopperire alle mancanze dello stato sugli ammortizzatori sociali per i lavoratori precari, rendendo un disoccupato proveniente da un contratto precario o da una piccola azienda uguale ad un disoccupato proveniente da un contratto a tempo indeterminato o una grande azienda.

Legalità
In un surreale dibattito sui mali della giustizia, imposto da una destra interessata a rendere intoccabile il proprio padrone, il PD e le amministrazioni di centro-sinistra devono riconoscere che la giustizia e la legalità sono una infrastruttura fondamentale di una democrazia liberale e che anche nella nostra regione ci sono delle criticità su questo versante. La Regione può, a legislazione vigente, intervenire in maniera chiara ed efficace istituendo una Commissione regionale contro le Mafie [che si ponga come obiettivo di individuare, denunciare pubblicamente e - collaborando con gli operatori pubblici (Polizia, Carabinieri, Magistratura, Prefetti, Sindaci) e privati (ad esempio, l'associazione Libera) a sostegno della legalità - abbattere la presenza delle Mafie nella nostra regione] e investendo risorse economiche e umane per aiutare concretamente i tribunali della regione ad abbattere i tempi dei processi a livelli di standard Europei.

Ricerca
La ricerca è un investimento di lungo periodo nelle risorse umane e sulla cultura di un territorio. Se il sistema di ricerca funziona si riescono ad attrarre fondi, intelligenze, aziende, e si riescono a costruire posti di lavoro ad altissima qualificazione, che sono gli unici oggi inattaccabili dalla competizione internazionale. La regione Emilia Romagna deve ambire ad entrare nella lega dei territori del mondo riconosciuti per la loro eccellenza in ambito di ricerca e che producono risultati, sia nelle proprie università che nelle proprie aziende, di alto livello. Per questo c'e' bisogno di un nuovo approccio, in cui la burocrazia nella concessione dei fondi alla ricerca sia abbattuta e la meritocrazia diventi il principale strumento di valutazione. Il meccanismo dei Grant con commissioni non governabili da logiche politiche e quindi internazionali, sembra essere oggi l'unica strada che garantisca questi obiettivi. Ogni ricercatore e ogni impresa devono poter presentare il proprio progetto di ricerca, in ogni momento dell'anno e non legate a call specifiche come nella logica dei bandi attuali, e devono ricevere una risposta in tempi ragionevoli sul suo finanziamento. I risultati ottenuti e l'età dei ricercatori devono poi essere i criteri principali per valutare i grant successivi, premiando quindi i ricercatori giovani che fanno buona ricerca.
Per sviluppare questi approcci si propone l’istituzione di un tavolo permanente della ricerca promosso dal Pd regionale che tenga aperto, in maniera costante, il dialogo tra i soggetti coinvolti in questa visione (enti di ricerca, università, istituzioni, sistema produttivo). e che guardi con attenzione alla ricerca pubblica, presente e di altissimo livello nella nostra regione, in quanto investire davvero nella conoscenza e nella ricerca vuol dire riconoscere il ruolo fondamentale della conoscenza come patrimonio di una comunità.

Laicità e diritti di tutti
Un partito come quello Democratico, che voglia rappresentare le forze progressiste del paese, non può non mobilitarsi – costantemente – per i diritti, e per i diritti di tutti. Per i diritti civili, per i diritti sociali, per i diritti di cittadinanza.
Con riferimento ai primi è tempo che il PD, con spirito laico, si batta con decisione per approvare una legge contro l’omofobia; per istituire, a partire dai Comuni, i registri per la dichiarazione relativa al proprio testamento biologico; per approvare un codice antidiscriminatorio su scala regionale, che contrasti ogni forma di discriminazione.

Multiutility
Dopo la stagione importante delle aziende municipalizzate e consortili la riforma, anche se parziale dei SPL e di segmenti sensibili come il Servizio Idrico Integrato (SII), i rifiuti, il Trasporto Pubblico locale (TPL) e l’intervento legislativo accompagnato da una forte pressione politica da parte della regione hanno dato vita ad alcune grandi Multiutility pubblico-private, quotate in Borsa, che gestiscono servizi di impatto quotidiano per la vita dei cittadini. Hera ed Enia sono soggetti economici, imprenditoriali, industriali rilevanti in questa Regione.
Il mercato come strumento di regolazione che realizza la migliore efficienza dimostra nel caso dei SPL tutta la sua inadeguatezza. Risalta invece il ruolo del pubblico come soggetto di programmazione, verifica e controllo. Questa dimensione non è stata adeguatamente curata e ne misuriamo oggi tutto il ritardo. La complessità nel raccordo tra obiettivi a breve e lungo termine, la miriade di Comuni soci, ciascuno privo delle professionalità e delle competenze necessarie, la debolezza organizzativa e politica dei nuovi soggetti collettivi messi in campo (ATO) e la solitudine in cui sono stati lasciati ad affrontare problemi emergenti, richiede che la Regione riprenda saldamente la direzione di un processo che ha ampi margini di miglioramento. Resta inoltre irrisolto, nell’attuale modello, un nodo politico rilevante: i comuni sono azionisti (detengono la proprietà) e, allo stesso tempo, attraverso l'assegnazione del servizio 'in house' (che l'Europa giustamente ci contesta), affidano il servizio pubblico alla società di cui sono proprietari (quindi a se stessi), senza gara d'appalto. Inoltre, come se ciò non bastasse, tramite ATO controllano (o dovrebbero farlo) l'operato delle multiutility (di cui sono proprietari).
Chi, come noi, si propone di affrontare il problema dei conflitti di interesse deve coerentemente porsi problema di mettere mano a questo intricato meccanismo che assegna a i comuni ruoli fra loro inconciliabili.

3. ECCELLENZA E INNOVAZIONE AI VERTICI DELLA NOSTRA REGIONE
Ci siamo presentati agli iscritti e agli elettori rivendicando la necessità di primarie per tutte le cariche elettive e del rispetto totale delle regole. In questo senso, lo statuto del PD dice chiaramente che non sono ammessi più di due mandati nella stessa carica amministrativa a meno di deroga concessa dall’Assemblea regionale. Ecco perché votare la deroga per il governatore Vasco Errani significa innanzitutto caricare questo gesto di alcuni significati profondi, che trovano la loro legittimazione nella concreta ricerca di una necessaria innovazione, sia in termini di metodi sia di contenuti.
Occorre porre al centro della nuova amministrazione programmi al passo con i tempi e una nuova squadra di governo che sappia cogliere le sensibilità emergenti, rompendo gli schemi di una politica che rischia, in alternativa, di divenire più distante dai reali bisogni dei cittadini e di non cogliere nuove sfide che si estendono sui prossimi decenni.
Per questo riteniamo che la nuova squadra di governo della Regione dovrebbe essere composta da persone con specifiche competenze politiche e professionali, che siano in grado di interpretare al meglio le sfide future che la nostra regione dovrà affrontare.
La competizione elettorale che ci aspetta sarà particolarmente difficile, anche per gli evidenti risvolti nazionali che il risultato comporterà. Dovremo fare attenzione alle alleanze che costruiremo, evitando accordi precostituiti tra le segreterie dei partiti ed in particolare accordi “preventivi” con forze come l'UDC.
Riteniamo coerenti e opportune le alleanze costruite sulla base di un programma condiviso e volto a realizzare precisi obiettivi che consentano alla nostra Regione di continuare ad essere un punto di riferimento per qualità della vita e coesione sociale.

Liana Avanzini
Francesca Bergamini
Valter Bezzi
Giuseppe Bizzi
Maria Luisa Cammarata
Paola Campana
Sandra Carli Ballolla
Thomas Casadei
Emanuele Ciotti
Rossella Eunini
Erika Ferranti
Nunzia Fina
Marina Flamigni
Luca Foresti
Federica Franceschini
Alga Franciosi
Carlo Gavanelli
Valentina Graziani
Francesca Marchetti
Monia Negusini
Alessandro Pilotti
Elisabetta detta Betty Rapetti
Lorenzo Romoli
Alessio Ronchi
Mara Roncuzzi
Sergio Salsedo
Ivan Scanavini
Paolo Serra
Salvatore Tesoriero
Marco Vicini
Angela Zagonara
Alberto Zanella
David Zanotti
Stefano Zona

Quando Pippo Civati presentò la Nostalgia del futuro in Feltrinelli a Modena


Riordinando il blog ci sono passate per le mani le foto del pomeriggio/sera del 30 settembre 2009 e il video della presentazione del libro Nostalgia del futuro di Pippo Civati a Modena in Feltrinelli.
Una vera chicca. Ci scusiamo per presentarla soltanto ora ma il congresso è stato un'avventura talmente concitata e entusiasmante che a volte abbiamo dovuto tralasciare di documentare momenti importanti.
Ora con più tempo questo è uno di quei video da gustare con calma.
Pippo Civati come sempre è fenomenale nello spiegare la politica con ironia, arguzia e leggerezza. Ovviamente il libro è bellissimo e lo consigliamo.
Presenta Ivan Scanavini.
Alle riprese Gianni Suzzi.
Scusate il ritardo e buona visione!