venerdì 14 agosto 2009

Il primo confronto tra Thomas Casadei, Mariangela Bastico e Stefano Bonaccini a Fanano giovedì 13 agosto




Bella serata di politica ieri sera giovedì 13 agosto a Fanano nell’ambito della Festa Democratica. Alle 18.30 è andato in scena il primo confronto pubblico fra le tre mozioni congressuali e i candidati alla segreteria regionale del PD: Mariangela Bastico, Stefano Bonaccini e Thomas Casadei.

Ha aperto il dibattito Elisabetta Turchi, segretaria del PD di Fanano, ottima padrona di casa, salutando i presenti.

Parla per prima Mariangela Bastico che si dice felice che questo che si profila sarà un congresso vero che può servire al PD per fare delle scelte importanti. Si dice che Franceschini rappresenti l’opzione migliore per il futuro del PD e contraria alla logica che vorrebbe Bersani segretario perché proveniente dai DS. Sottolinea i meriti di Franceschini che ha avuto solo cinque mesi ed è riuscito a tenere le posizioni del PD in un momento difficilissimo e che fa ben sperare per il futuro. Aggiunge tra gli elementi positivi: la posizione di Franceschini per la laicità sul caso Englaro e l’entrata del PD nel PSE. Invece, dice, Bersani sarebbe una scelta dovuta a nostalgia del partito passato.
Afferma che la sua è una candidatura di servizio al partito, non un trampolino di lancio per lei che ha già avuto una carriera lunga e straordinaria. Anche una candidatura femminile importante per il PD. Segnala le difficoltà presenti del PD che ha perso 1/3 degli elettori in Italia e 1/4 in Emilia Romagna. Occorre a suo avviso parlare dei temi fondamentali per il paese e uscire dalla crisi all’avanti come Obama: non finanza ma giovani e lavoro.
Lancia il suo slogan: tutti e non uno di meno. No all’esclusione.
Un buon pubblico presente apprezza e applaude.

Per secondo interviene Stefano Bonaccini che esordisce facendo i complimenti al PD di Fanano per l’importante vittoria alle amministrative dopo 10 anni di opposizione e per la bella Festa. Fa tre premesse. Primo: chiunque vinca si resta tutti nel PD. Dice di provenire da una tradizione che antepone la ditta, il PD, a ciascuno. Vuole parlare dei fatti e non delle persone, avendo lo sguardo sul Paese. Secondo: due anni per fare il PD. No al ritorno ai DS. Non si torna indietro. Futuro e non passato. Senza PD non c’è futuro per il centrosinistra e alternativa alla Destra. Il PD deve essere meglio, più simile al PD modenese dove non ci sono stati contrasti intestini sulle persone. Terzo: la crisi economica. La Destra alle amministrative/europee non ha sfondato. L’hanno votata <1/3 degli italiani. 1/3 non è andato a votare. Un grave segnale per chi come lui crede nella funzione della politica e dei parlamenti. Occorre tagliare i costi della politica: meno rappresentanti. Lamenta che non c’è un progetto in campo per il centrosinistra. 4 milioni di voti persi dal PD. Ci sono molte cose da correggere: basta con le risse nel PD. Un PD che deve essere laico e plurale dove si discute e si vota sui temi e soluzione dei problemi non solo su regolamenti e statuti che non interessano alla gente. Afferma che serve una linea di partito su economia e altri temi, anche attraverso una discussione aspra. E serve un’identità definita: no al partito post-identitario, post-ideologico. Occorre dire chi sei e dove vuoi andare. Sostiene che sul radicamento non ci siamo, ci sono regioni senza circoli. Dice sì alle primarie per tutte le cariche monocratiche e anche per scegliere i parlamentari ma vuole l’albo degli elettori del PD. No elettori del centrodestra alle primarie. E poi un partito più in mezzo alla gente, più sul tema del lavoro dove la Lega è stata più brava. Il pubblico presente apprezza e applaude.

Per terzo parla Thomas Casadei. Dice che al PD servono meno parole e più gesti simbolici. Si augura di poter dialogare con gli altri candidati sui temi al congresso. Non gli interessano le casacche. Vuole un PD che possa attrarre non solo iscritti e simpatizzanti. Il PD deve rideterminare l’agenda politica. Spiega che ci sono tratti comuni nel PD che ne fanno un soggetto collettivo. Dice che la sua candidatura è stata una scelta difficile e integra quella della Bastico e di Bonaccini. I loro sono percorsi diversi tutti nel PD. La Bastico ha un grande percorso istituzionale, Bonaccini un grande percorso organizzativo a Modena. Il suo vuole essere un altro contributo, un altro punto di vista. E’ un democratico di base. Precario dell’Università da 10 anni lavora a Modena e vive a Forlì, collabora con la casa editrice diabasis. E’ una persona come tante. Appartiene alla generazione 1000 euro, una generazione che fa fatica a trovare spazio. Il PD non ha affrontato i problemi della società. Servono risposte vere. Servono concretezza e vicinanza ai problemi veri delle persone. Sottolinea come Ignazio Marino sia un chirurgo e lui un cittadino precario e pendolare. Entrambe queste candidature vogliono dare un contributo per una discussione vera ma è difficile riuscire a far conoscere le proposte. Serve un partito che parli alla società con tre specificità. Primo: la discussione interna venga accompagnata da una discussione esterna. La sua idea del partito non è né il partito leggero né quello pesante è il partito presente. Servono risposte celeri. Occorre parlare alle persone e usare anche altri linguaggi per evitare i monologhi senza interlocutori. Sono importanti allora le nuove tecnologie e l’alfabetizzazione informatica. Bene l’elenco degli iscritti però i circoli devono essere più aperti. Dare spazio anche alle associazioni che possano riunirsi nei circoli. I circoli devono stare aperti di più e fungere da raccordo tra giovani e vecchi. Secondo: Individuare nuovi scenari. Ad esempio per la crisi economica l’ambiente e la ricerca in Emilia Romagna può diventare un motore dell’economia. E’ una grande sfida. Terzo: serve una grande campagna di gesti simbolici per riavvicinare le persone. La laicità, le buone prassi da pubblicizzare, parole chiare su inizio vita e fine vita, le quote per genere, le unioni civili sono alcuni esempi. Thomas Casadei dice che bisogna dare nuove speranze per rispondere alle vecchie paure. Lo slogan dovrebbe essere: non uno di meno ma tanti di più dopo il congresso. Il pubblico apprezza e applaude.

Parte il giro delle domande dal pubblico. I temi emersi sono: la questione morale e le alleanze. Sulla questione morale tutti e tre i candidati sostengono che è bene essere sempre vigili e lasciare lavorare la magistratuta. Thomas Casadei aggiunge che occorre rendicontare quel che si fa, ascoltare ed essere più umili. Più vicini e presenti alle persone. Con dirigenti non a vita. Ci vuole più trasparenza per avere dirigenti credibili. Occorre fare luce sui piccoli conflitti di interesse che ci sono nel PD. Per essere trasparenti, vicini, incisivi.

Sulle alleanze. Comincia Bonaccini che dice che non vogliono fatte a tavolino. Vuole una forza di opposizione che dica cosa pensa. No all’autosufficienza. Serve un’alleanza con il programma al centro. Le primarie sarebbero da fare aperte a tutta l’alleanza. Occorre ripartire dalla capacità espansiva dell’Ulivo. Applausi.

Bonaccini saluta e se ne va. Deve raggiungere Bibbiano dove lo attendono per un intervista. Il pubblico lo saluta con un applauso.
Restano la Bastico e Casadei.

Prosegue la Bastico che parla della vocazione maggioritaria intesa come un partito ad ampia rappresentatività. L’idea di Bersani di alleanze decise a livello nazionale per tutti i territori è impraticabile e negativa. Le alleanze si devono costruire su base territoriale. Servono buone alleanze e stabili, costituite passo passo. Si alle primarie per il segretario nazionale, per il segretario regionale, per le cariche monocratiche, per i consiglieri regionali. Applausi.

Thomas Casadei dice che le alleanze andranno definite territorio per territorio sulla base del programma e del profilo che il partito sarà riuscito a darsi, punto che ora è prioritario. Darsi un profilo credibile. Applausi.

Il moderatore fa l’ultima domanda sulle proposte per Fanano e i territori di montagna.
Comincia la Bastico parlando dell’importanza di avere un’economia più verde. Per quel che riguarda la montagna ciò vuol dire valorizzazione dei paesaggi e delle produzioni locali. Occorre anche offrire più servizi alle persone che vivono in montagna e contrastare la Gelmini che vuol chiudere le scuole di montagna.
Casadei spiega che la mozione Marino adotta un metodo diverso e che il programma sarà disponibile la prima settimana di settembre. Ci sono le linee guida ma il programma verrà scritto da più persone. Tante persone in un unico progetto coerente con le linee guida. Segnala solo due temi in più importanti anche per le zone montane della sua provincia, Forlì, il divario digitale in montagna da ridurre per accorciare le distanze e snellire le pratiche amministrative attraverso internet.

Il confronto finisce, il pubblico apprezza e va a complimentarsi con i candidati. C’è la soddisfazione di aver assistito a un confronto chiaro e corretto sui temi e le proposte nel rispetto dei diversi punti di vista.

Restiamo a cena alla festa, allo stesso tavolo dei sostenitori di Mariangela Bastico. Peccato non abbia potuto restare anche Bonaccini.
La conversazione è piacevole, si ha l’esatta percezione che aldilà delle differenze siamo tutti nello stesso partito, il PD.
Elisabetta Turchi è un eccellente ospite.
A fine serata ci salutiamo cordialmente con la speranza di ritrovarci presto per altri confronti pubblici.

Thomas domani 14 agosto è in provincia di Imola per tre iniziative di fila, noi da domani ricominciamo ad organizzare gli appuntamenti della campagna della mozione e a raccogliere le proposte della provincia di Modena per il programma per l’Emilia Romagna di Thomas Casadei.

1 commento:

  1. Ho letto il resoconto del primo incontro a Fanano dei tre candidati regionali. Mi è parso un buon avvio, l'unità del PD innanzitutto. Sui contenuti e sulle modalità di approccio ai temi ho qualche osservazione. In primo luogo basta correre dietro a tutte le fanfaluche quotidiane che provocatori della destra inventano per distoglierci - spesso, non sempre! - dalla realtà. Ma chi se ne frega se un demente ipotizza i dialetti nelle scuole! Portiamo alla luce del sole problemi veri.
    Es 1°. Giusta l'etica (Casadei) e giusto lasciare il proprio compito alla magistratura. Ma questa interviene ex post. Occorre che ci sia etica nel PD, che la selezione dei gruppi dirigenti sia etica e controllata e sempre controllabile. Ma già all'inizio, non dopo eventuali misfatti. I conflitti d'interessi, anche piccoli e serpeggianti, sono ben visibili. Solo così si ha voce in capitolo per combattere le grandi porcherie. Non basta dire: questo non accadrebbe in nessun paese civile! In nessun paese civile Bassolino, iscritto al PD, sarebbe al suo posto. E quanti altri Bassolino? Per i loro 1000 voti locali ne abbiamo perso 4 milioni. Le parole chiare sono: rigore e trasparenza.
    Es. 2° La Ricerca (ottimo Casadei!). Però basta dirlo e basta puntare su uno zero virgola in più del bilancio statale. Uniamo ricercatori e giovani su un progetto pluriennale e investiamoci sopra risorse politiche ed economiche e creiamo un bel movimento, che si faccia sentire, prima e non dopo i tagli. Perché non pretendere un progetto regionale a lungo termine, su obiettivi precisi e convogliarci sopra risorse in sinergia: governi regionale e locali, fondazioni, università, associazioni, società parapubbliche (le multi utility devono solo guardare al listino di borsa?), privati. Anche i bilanci dei governi territoriali devono essere coerenti con le proposte politiche (ma solo se c'è distinzione tra partito e governo!). Inutile lamentarsi dei tagli alla spesa culturale, della ricerca, della scuola, ecc, se poi il comune x o la regione seguono la stessa prassi di bilancio, ossia degli zero virgola.
    Es. 3° Cultura. Giuste le proteste per i tagli. (Il settore musicale, ad es. è allo sbando; sembrerebbe inutile tenere scuole per fabbricare disoccupati). Ma sappiamo realmente quanto, come e dove si spende? Da addetto del settore (editoria d'arte) credo che ci sia una dispersione enorme e incontrollata di risorse. Sono per l'autonomia e per la valorizzazione delle specificità. Purché in un quadro coerente. Solo la conoscenza ci permetterà di fare proposte concrete e alternative.
    Si è sfiorato il tema della montagna e della sua valorizzazione. Giusti i rilievi/proposte di Bastico e Casadei su scuola e digitale. Ma facciamo qualche sforzo per entrare più nel dettaglio e per progettare il futuro, anche su piccole questioni specifiche. Scuola e internet si sposano bene in un territorio vissuto e operativo con potenzialità di sviluppo. Es. la valorizzazione non passa anche attraverso sviluppo della presenza turistica in appennino con la valorizzazione del bed and breakfast e delle energie alternative. Se si coinvolgono le persone residenti su un progetto sostenuto dalla regione e dagli enti locali per valorizzare il patrimonio edilizio, la ricettività e l'ospitalità, non si crea un volano di attività e di risorse che rivitalizzano le aree depresse e fanno conoscere una realtà paesistica e naturalistica invidiabile, alternativa anche ai soliti itinerari di ammassamento ferragostano? Questo è solo un piccolo es., ma riportato soltanto per incentivare discussioni e progetti reali e sentiti.
    Altre cose le dirò poi.
    Spero di non creare problemi di lettura, fuori dagli schemi.
    Un saluto
    Mauro Bini

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