mercoledì 26 agosto 2009

Proposte di Modena per il programma di Thomas Casadei: semplificazione amministrativa e fusione dei comuni di ridotte diemnsioni



Proposta: semplificazione amministrativa con la fusione dei comuni di ridotte dimensioni.

Ragioni della proposta: nella nostra regione si trovano comuni di dimensioni ridotte o ridottissime (poche migliaia di abitanti) che non trovano alcuna giustificazione. Quasi tutti i compiti storicamente esercitati dai comuni sono stati accentrati in organizzazioni o società a livello superiore (per esempio servizi sociali, sanità, istruzione, servizi essenziali quali gestione delle acque, dell’energia della raccolta dei rifiuti, ecc.). Molti comuni si sono poi organizzati in associazioni, cui hanno delegato altre funzioni essenziali (per esempio la polizia municipale): i compiti rimasti ai comuni si sono quindi ulteriormente ridotti. L’istituzione di associazioni di comuni rappresenta un momento importante ed estremamente positivo, ma il fatto che si siano affiancate alle istituzioni tradizionali anziché sostituirle non consente di raccogliere tutti i vantaggi possibili. E’ indispensabile iniziare un vero e proprio progetto di fusione dei comuni.

Possibili vantaggi
Riduzione della spesa corrente e del personale oggi indispensabile per il mantenimento dei piccoli comuni. La fusione di comuni consentirà notevoli risparmi in quegli uffici necessari a garantire il corretto funzionamento della macchina comunale (per esempio ragioneria, segreteria, uffici tecnici ecc.) Tutte queste risorse, economiche ed umane, potrebbero essere spostate in tutte quelle che operano a diretto contatto con il pubblico, quali i servizi sociali, polizia, istruzione, sport, ecc.
Possibilità di selezionare personale di livello più alto. I comuni più grandi possono dotarsi di professionalità più importanti che non i comuni piccoli o piccolissimi.
Drastica riduzione del numero di amministratori. Il numero di sindaci, assessori, consiglieri comunali diminuirebbe fortemente. Ciò rappresenterebbe un’ulteriore riduzione dei costi, una semplificazione nell’organizzazione delle istituzione, una maggiore rapidità nelle decisioni. E’ probabile (o quantomeno auspicabile) che questa semplificazione porti a un innalzamento del livello degli amministratori.
Possibilità di accedere a capitali che consentano investimenti impegnativi, piuttosto che tanti microinvestimenti come avviene oggi nei piccoli comuni.

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