martedì 20 ottobre 2009

Perché è importante andare a votare domenica e preferire la lista Ignazio Marino



Domenica 25 ottobre tutti i cittadini al di sopra dei 16 anni possono contribuire ad eleggere il segretario del Partito Democratico.
E' una grandissima opportunità per tutti noi di poter decidere realmente sulle scelte della politica italiana, uno dei momenti più alti di democrazia.
Riguardo alla scelta del candidato la mia preferenza andrà alla lista che fa riferimento ad Iganzio Marino, perché questo a questo partito ci tengo davvero,vi aderito fin dalla sua nascita, ed ho contribuito alla propria crescita in questi due anni.
Il Partito Democratico è un partito giovane e credo abbia bisogno di una guida forte e consapevole, ma anche moderna e fuori dagli schemi tradizionali della vecchia politica.
Per questo scegliendo Ignazio Marino non si preferisce un ex di qualcosa, ma una persona, un medico che da soli tre anni è rientrato in Italia dagli States (dove ha diretto il centro trapianti più importante del mondo) per portare la propria esperienza in Italia ed al servizio del nostro Paese.
Il PD come lo vogliamo noi deve saper dire dei SI e dei NO chiari, senza posizioni ambigue, che ci hanno portato a questo punto.
Per questo diciamo
NO al nucleare
NO alla lottizzazione nell'informazione
NO ai respingimenti in mare
NO alle amnistie fiscali
NO alla precarietà
Diciamo invece ..
SI ad un'informazione libera dalla politica
SI ad un consorzio europeo sull'energia solare
SI alla cittadinanza per chi nasce in Italia
SI ad un fisco più equo
SI ad un contratto unico, salario minimo orario e reddito di disoccupazione per tutti i lavoratori.
Ho tenuto per ultimo, ma non per importanza un tema che mi sta molto a cuore, ed è tutto quello che ruota attorno ai diritti civili,dignità della persona e laicità dello Stato e del partito.
Diciamo Si al testamento biologico visto che la Costituzione sancisce un diritto: nessuno può essere sottoposto a cure mediche contro la propria volontà. Per estendere questo diritto anche ai malati che hanno perso la capacità di intendere e di volere e di esprimersi, serve la possibilità di lasciare delle indicazioni scritte in precedenza. Il testamento biologico aiuta il medico e i familiari a fare rispettare le volontà della persona e la sua dignità.
Nella nostra provincia rappresento un'associazione che fa riferimento al Partito Democratico, si chiama 3D Democratici per pari Dignità e Diritti, ( di gay, lesbo, bisex e trans) e sento quasi ogni giorno, storie di violenza omofoba, dove vieni massacrato fisicamente e moralmente solo per il tuo orientamento sessuale.
Diciamo un NO deciso all'omofobia, anche se la legge è stata affossata da parte del governo, UDC e Binetti non sono tollerabili fenomeni di violenza e di attacchi personali a omosessuali, come quelli avvenuti anche recentemente.
Diciamo un SI deciso ad una legge sulle unioni civili, che sia tutt'altra cosa, rispetto a quella trattativa al ribasso sui di co, ma veri e propri matrimoni civili, con gli stessi diritti e doveri di quelli tradizionali, anche tra persone dello stesso sesso e di dare anche ai single la possibilità di adottare.
Questi sono solo alcuni motivi per i queli vi chiedo di recarvi al seggio domenica prossima e di preferire le liste che fanno riferimento ad Ignazio Marino!!

Ivan Scanavini
Capolista per l'assemblea regionale nel collegio Modena,Carpi, Campogalliano e Soliera lista Ignazio Marino e Thomas Casadei

lunedì 19 ottobre 2009

PERCHE' SCELGO “VIVI IL PD, CAMBIA L'ITALIA”.



La fase congressuale che stiamo vivendo non era certo iniziata sotto i migliori auspici. I sentimenti più diffusi all'inizio erano delusione e preoccupazione. Delusione per un partito nato con l'ambizione di rappresentare qualcosa di nuovo nella politica italiana, ma che non pareva (non pare) aver saputo andare oltre alla sommatoria, pur importante, della tradizione social-comunista (come si chiamava nel dopoguerra) con quella cattolico-democratica progressista. Una fusione per di più “a freddo”. Preoccupazione per i cali di consenso e per l'incapacità (impossibilità?) di organizzare attorno a sé l'opposizione, dopo l'onorevole sconfitta, ma pur sempre sconfitta, delle politiche 2008.
Nel percorso sin qui compiuto questi elementi non sono certamente venuti meno, ma sono ora accompagnati da aspetti positivi che fanno ben sperare nel futuro. Innanzitutto ci siamo trovati con candidati generosi che si sono impegnati a fondo in un campagna fatta di migliaia di chilometri macinati e di disponibilità all'incontro con i cittadini. Soprattutto, ovunque si siano recati, sono stati accolti da folle numerose di persone appassionate e desiderose di capire, di confrontarsi. Questo dimostra che ci sono milioni di italiani che vogliono essere cittadini e non si accontentano di essere consumatori (in una società che, per poi, più che farsi consumare consuma), che vogliono partecipare e impegnarsi per rendere il nostro Paese più libero e più giusto, e che vedono nel Partito Democratico il luogo politico dove mettere a frutto il loro impegno.
Per non sprecare queste richieste e questi entusiasmi, per ritornare ad essere al centro dell'iniziativa politica e culturale nel nostro paese la parola chiave è una più di altre: laicità. Laicità non intesa come uno dei due poli protagonisti di una guerra apocalittica, come alcuno vuole vederla. Laicità non è sinonimo di “ateismo di stato”, contro “l'oscurantismo clericale”. Laicità è prima di tutto un metodo di confronto e di decisione, che parte dal riconoscimento e dal rispetto delle posizioni diverse dalla propria, e che considera ogni persona come portatrice di una valore aggiunto, con l'unico dovere di metterlo al servizio del benessere collettivo, in quadro di regole condivise.
La mozione Vivi il PD cambia l'Italia per Ignazio Marino ha il pregio di mettere la laicità così intesa al centro della propria proposta, e per questo, pur non condividendone completamente tutte le tesi, ritrovandomi magari su alcuni temi più in sintonia con altre mozioni, ho deciso di sostenerla al Congresso e alle primarie.
Laicità, dunque. Laicità in tema di diritti civili, che non è materia da radical chic, da orchestra che suona mentre la nave affonda, ma ha a che fare con il fondamento stesso della convivenza civile. Il Partito Democratico deve avere una posizione chiara su temi quali unioni civili, testamento biologico, fecondazione assistita, lotta all'omofobia. Posizione che sia anche frutto di un compromesso avanzato, ma che non prescinda dal rispetto dell'autodeterminazione degli individui e da un'idea di società di eguali, senza detentori di verità ed aberranti più o meno tollerati.
Ma laicità anche nei rapporti economico sociali. Viviamo in un Paese dove sembra impossibile fare alcunché! Non appena si tenta di affrontare nodi grandi e piccoli di una società e di un'economia strutturalmente stagnante, si mette in moto una catena di reazioni tra interessi consolidati e rendite di posizione tale da rimbalzare sempre al punto di partenza. Ciò è nei grandi monopoli e oligopoli (a cominciare dall'assetto dei media, nodo da affrontare con “priorità uno”), nel sistema bloccato e viziato delle multiutilities, nelle professioni, nella sanità, nell'università. Ciò è inaccettabile. Il Partito Democratico deve rendersi protagonista di una grande battaglia volta a scardinare una questo stato di cose, a introdurre una ventata di libertà in economia (che è il contrario di liberismo mercatista) che cancelli rendite di posizione e dinastiche, quasi sacrali, distinzioni tra Privilegiati ed Esclusi.
Laicità infine anche nell'idea e nel modello di partito che vogliamo costruire. Il Partito Democratico deve essere un luogo di discussione e confronto permanente, che non si chiude in sé stesso, ma che è aperto a tutte le istanze che provengono dalla società che gli sono vicine ma non organiche, che sceglie i propri dirigenti e i propri candidati con la partecipazione e non con la cooptazione (quanti traumi, ma soprattutto quante occasioni di crescere e radicarsi con le primarie), che sa fare sintesi, ma alla fine sa anche decidere, sempre attraverso la partecipazione, senza per questo essere meno unito e compatto. A volte in questi mesi il nostro partito è sembrato vittima di divisioni settarie e anche un po' preconcette, che affondano la loro origine nella notte dei tempi politici, mentre noi vogliamo proiettarci nel futuro; il rischio concreto è quello di un mix esiziale tra correntismo democristiano e dicotomia “ortodossia / eresia” che in certe circostanze ha segnato la storia del P.C.I.
Per quanto le sfide siano ambiziose, il momento non propizio, il vento in direzione contraria possiamo affrontare il futuro con ottimismo. Questo congresso, così lungo e complicato, ci conferma nella convinzione di avere un partito, di essere un partito, forte e radicato, sostenuto da milioni di persone che credono che l'avvenire è nelle nostre mani e sta a noi costruirlo su basi di pace, solidarietà, libertà, uguaglianza e partecipazione.

Massimiliano Meschiari
avvocato e vice-sindaco di Castelnuovo R.

mercoledì 14 ottobre 2009

Le mie impressioni dalla Convenzione nazionale

di Maria Luisa Cammarata


Sveglia all'alba, ore 4 alle cinque parte il pulman per Roma dove ascolterò tutti insieme i tre candidati raccontare le mozioni. Ho questo onore ma anche l'onere, anche se così presto al mattino penso solo all'onere e a chi me lo ha fatto fare! A tre mesi dalla mia prima iscrizione al partito, mi trovo completamente coinvolta negli eventi, ogni giorno parlo con qualcuno della Mozione, costringo amici e conoscenti a farsi coinvolgere dal mio entusiasmo, cerco di superare due diffidenze: una per la politica in generale, la seconda per un candidato che non ha esperienza.
Eppure, più passa il tempo più mi sento galvanizzata, credo che ora più che mai occorra dare un contributo e se il mio deve essere passare una domenica in un albergo alienato di Roma, beh... eccomi qua!

In pulman sono l'unica che sostiene la mozione Marino, purtroppo Ivan è ancora in convalescenza. Mi pare di essere anche l'unica sotto i 40 anni, l'unica ad avere la tessera da poco tempo, l'unica che non ha mai partecipato ad un evento di questo tipo e l'unica che ha una gran voglia di parlare di persona con il "suo" candidato.
Cosa che puntualmente faccio appena scesa dal pulman: individuo Ignazio Marino, lo seguo, mi pare teso ma non voglio perdere questa occasione, così lo punto e gli vado incontro per dirgli: " se io oggi sono qui è merito suo, se sono qui è perchè credo in lei. Deve avere forza e tanto coraggio, ma non si senta solo perchè come me ce ne sono tanti". Lui mi sorride, un pò emozionato mi stringe forte le braccia e dice grazie.
Ecco, se cercavo un senso alla giornata a quel punto l'avevo trovato, mi è bastato vedere la sua sincerità per capire che ABBIAMO SCELTO IL MIGLIOR CANDIDATO. Ignazio Marino merita la mia fiducia.

Poi hanno cominciato a parlare, i giornali riportano alla lettera quello che abbiamo visto e sentito ieri: un Bersani molto pragmatico, lucido ma costruito, dove sta la passione? un Franceschini in piena ispirazione da comizio, che per un istante mi fa dire che è bravo, ma l'istante dopo mi ricorda tutte le contraddizioni (proprio lui parla del grave errore sullo scudo fiscale e forse si dimentica che è lui il segretario del partito!!) mi sveglio dall'incantesimo. e infine Marino, che spezza ogni regola: senza giacca e cravatta, parte emozionato, ma dopo 10 minuti si prende tutto lo spazio e comincia con il programma, senza slogan, con le cose concrete, con le idee, con la missione del partito. Neanche una sbavatura, forse troppe citazioni, ma tutto come mi aspetto che sia: coerente e puntuale.
Peccato che diverse persone abbiano preferito alzarsi e andare a mangiare ancora prima che lui cominciasse. E questo mi ha fatto sentire ancora una volta un moto di orgoglio: CHE MI SENTO DIVERSA! Ma dove sta il rispetto? Cosa mai avranno queste persone da condividere con me se non conoscono il senso della parola rispetto, dell'ascolto? Anche a me è capitata la stessa cosa nel mio circolo, appena finita la presentazione della mozione Bersani alcune persone sono andate via. Il PD, il PD che non vogliamo più, è fatto anche di persone che non ascoltano, non conoscono il senso della parola democrazia, non partecipano. si aspettano che altri decidano per loro.
Beh, io penso che Marino abbia voglia di costruire un partito in cui invece si milita, si ha un senso civico profondo dell'ascolto.
A proposito di senso civico, Marino ha detto a chiare lettere che non è pensabile candidare le stesse persone in Campania. l'unico!
Appena termina la sua presentazione mi sento felice.
E quando in pulman in viaggio di ritorno partono i commenti ascolto con attenzione: c'è una profonda spaccatura tra i sostenitori di Bersani e Franceschini, pare che non facciano parte della stessa organizzazione. Discutono, si aprono al confronto e questo è bello. Ma non discutono di idee, parlano di simpatie e antipatie e del passato. Fanno riferimento a correnti e correntoni, a quello che è successo due anni fa o anche dieci anni fa. Pare che non ci sia rimedio, stiamo commettendo sempre gli stessi errori...
Rimango in silenzio, che ho tanto da imparare, per esempio, non avevo notato che la mozione di Bersani è tanto cambiata da quando ci ha messo le mani Rosy Bindi, eppure adesso mi pare evidente.
Ma mentre ascolto elaboro e penso che queste persone sono davvero belle persone perchè vivono il partito, ma ancora non hanno capito come cambiarlo davvero. Manca il coraggio di dire che è ora di dare spazio al nuovo, non al giovane ma al rinnovamento. Non si rendono conto che gli errori sono stati commessi dalle stesse persone che sostengono.
E' così semplice dal mio punto di vista: dobbiamo costruire un partito rinnovato, che sia compatto dalla base fino alla dirigenza, in cui tutti si sentono coinvolti fino in fondo. Le eventuali carenze politiche dei dirigenti saranno compensate dalla coerenza, dalla forza, dalla stabilità della base. Tutti uniti.

Poi torno a casa, comincio a chiamare tutti per raccontare quello che mi è successo durante la giornata.
Sono convinta che nei prossimi 15 giorni abbiamo tanto lavoro da fare, non c'è tempo da perdere.
Non perdiamo tempo a commentare quello che si stanno dicendo in questo momento D'alema e Franceschini, guardiamo oltre, il pd ha bisogno di parlare di contenuti.

domenica 4 ottobre 2009

L'intervento di Juri Fontana alla Convenzione provinciale


A mio avviso quello che sta succedendo da qualche tempo a questa parte, dovrebbe farci riflettere sul significato della parola “politica”.
Tutti noi oggi avvertiamo sempre più lo scarto tra ciò che il termine “politica” realmente evoca e tra ciò che vorremmo significasse. Nelle nostre aspettative migliori, la Politica, quella con la “P” maiuscola, è quella che sente su di sé la responsabilità di cambiare le cose ed è il legame morale che ogni cittadino dovrebbe sentire verso la cosa di tutti.
Altro è invece, la politica con la “p” minuscola, quella mediocre, fatta di pretesti per non mantenere le promesse e di una persistente voglia di conservare.

In una delle sue ultime interviste, Enzo Biagi ha detto: “Il pensiero di un politico rischia di avere un’attenzione maggiore rispetto a quello che accade nella società. Così facendo, il pubblico conosce le sue tristi parole e non ciò che sta accadendo al paese”.
La colpa più grave di questa pessima politica, è proprio il fatto di distogliere l’attenzione dai problemi, veri e gravi, che tormentano il nostro paese.

Ho creduto sin da subito nel progetto di Ignazio Marino e Thomas Casadei, perché nelle loro mozioni spiegano che la politica deve essere al servizio della vita di tutti e, soprattutto, di chi ha meno, di chi non ce la fa, di chi deve lottare ogni giorno per conquistare quella vita “libera e dignitosa” che la nostra Costituzione ha garantito a tutti.

Ma anziché parlare di questo, il nostro partito, anche nel corso di questo congresso, ha speso tempo ed energie con gli attacchi fra i candidati. Il risultato è che oggi sappiamo benissimo come la pensano, Bersani e Franceschini, o Stefano e Mariangela: sulla forma del partito, sulle primarie, sulla convenienza o meno del doppio incarico, ma non abbiamo per nulla chiaro come vanno affrontati i problemi del paese, quali sono le priorità e le soluzioni, quali gli errori e le cose da fare.
Non dobbiamo stupirci, quindi, se in pochi mesi abbiamo perso milioni di voti.

Abbiamo impiegato anni per approdare al progetto del Partito Democratico, ma finora non abbiamo dato seguito ai nostri propositi migliori.
Sulla crisi economica, ad esempio, siamo stati in silenzio troppo a lungo, e abbiamo aspettato che scoppiassero gli animi, prima di riuscire finalmente a dichiarare che noi siamo dalla parte dei lavoratori.
E ancora: abbiamo tollerato i provvedimenti di Brunetta contro i presunti fannulloni, incapaci di affermare un NO secco in difesa dei lavoratori pubblici per paura di non essere capiti dalla gente. E nemmeno quando tutto è stato cancellato dalla Corte Costituzionale, nemmeno allora siamo stati in grado di smentire pubblicamente l'operato del ministro e di sottolinearne il fallimento!
Che senso ha, poi, aspettare di essere all'opposizione per presentare una legge che regolamenti il conflitto d’interessi? E che dire di Enrico Letta che ha votato contro l'indicazione del partito e ha sostenuto il disegno di legge di Berlusconi sul testamento biologico?

Al PD oggi manca il coraggio e l’orgoglio delle proprie idee. C'è paura di perdere consensi ora, focalizzandosi troppo sulla congiuntura attuale.
Da quando questo partito è nato due anni fa, non ho mai avuto la possibilità di apprezzare una posizione chiara che venisse portata avanti da tutti per più di qualche giorno.
Ma le idee per le quali vale davvero la pena lottare, sono quelle che ti fanno sentire dentro che si sta facendo politica soprattutto per chi verrà.
Questo amore per la realtà e questa nostalgia del futuro, ci fanno immaginare un partito che vive per il confronto con le persone.
Vogliamo un partito che non chiuda le porte alle primarie per rintanarsi nelle sue conte di tessere e crediamo in un partito che sente il bisogno di far partecipare le persone, a cominciare dalle primarie del 25 ottobre.
Vogliamo un partito libero dalle correnti, che riconosca l’importanza dei circoli, e che decida con chi allearsi sulle base di impegni programmatici trasparenti. Se ci alleiamo prima ancora di sapere chi siamo, chi siamo non lo sapremo mai!

Il giorno dopo le primarie, chi ha partecipato a questo congresso sostenendo la mozione Marino/Casadei, tornerà nella terze file nelle quali abitualmente sta.
Però dal 26 ottobre, come militante e come giovane, voglio che il PD individui 4/5 temi sui quali sfidare il governo, mobilitando il paese e parlando alle persone, che ora guardano a noi con timida speranza.
Perchè come scrive Ignazio Marino nella sua mozione: “E' arrivato il momento in cui il coraggio deve prevalere sulla timidezza. E' arrivato il momento di rischiare con entusiasmo, di investire sul futuro, per Vivere il PD e Cambiare l'Italia.”

Vento in poppa, marinai


di Daniela Micheli

Convenzione provinciale, ore 9:30, il mio bel tesserino giallo con stampato delegato in mano.
Modena, Palaconad presso gli stand della Festa appena conclusa.
Tanta gente: alcuni volti già visti nei mesi estivi appena trascorsi ma i più sono visi nuovi, una buona parte di essi indecifrabili se non per ciò che indossano e me li fa immediatamente collocare.
Stupore di tanta partecipazione a una cosa che voleva solamente essere la ratificazione di quanto già emerso dalle assemblee di circolo.
Vengono fatte alcune riflessioni circa le tre mozioni e i tre candidati, come sempre nell’ordine Bersani, Franceschini e Marino.
Non ci si sofferma (per fortuna, dico) sui punti presentati da ogni candidato alla segreteria, ma ogni relatore fa una panoramica generale, riflessioni tutte condivisibili al di là della lista rappresentata.
Non ricordo se il nome della ragazza è Francesca, l’ultima che sale sul palco, la “voce” di Marino, ma il modo con il quale si presenta, senza il politichese aggiunto nelle parole nonché il suo atteggiamento di donna che incontri al supermercato, in banca, ad accompagnare il bambino all’asilo, me la rende subito simpatica e non perché parla della mozione di colui che mi ha spinto il 6 luglio scorso a fare, per la prima volta in vita mia, la tessera di un partito.
Nemmeno ai tempi di forte empatia e condivisione con il Partito Radicale lo avevo fatto, ma è stato l’uomo al di là di un partito che mi rappresenta nel cuore e nello spirito, nell’ideale ma non nei fatti, che mi ha motivata.
Ed ascoltando quella ragazza che dichiarava candidamente di non aver mai fatto politica fino ad allora, che è una donna che lavora ma che ha deciso di scendere in campo perché vuole un partito nuovo che la rappresenti per davvero e non per proforma, parlando alla platea come sono certa è solita mangiare, senza troppi sofismi o ricercatezze, sono stata contenta di aver preso quella tessera.
E’ stata l’unica, dei tre, che ha strappato applausi a scena aperta, restando semplicemente se stessa e non parlando di apparato, di revisione, di globalizzazioni, di statistiche, non ha infarcito il suo discorso con nessun parolone difficile, è arrivata dritta anche ai tanti volontari citati che hanno prestato la loro opera alla Festa appena conclusa che ben poco hanno a che spartire con le giacche e le cravatte che siedono imperterrite nelle loro sedie in prima fila.
Ero serena nell’ascoltarla e nel riconoscere nelle sue parole e nel suo atteggiamento ciò che più mi assomiglia.
Finiti gli interventi è iniziato il dibattito. Anche qui hanno parlato in parecchi, tempo concesso cinque minuti ciascun oratore, ed anche qui le differenze sono state palesi tra la vecchia guardia e le nuove leve.
Mi ricordo solamente il nome di Juri, perché abbiamo scambiato qualche parola, ma ad una ragazza, una volta concluse le votazioni palesi, sono andata a stringere la mano: è stata la prima che ha “osato” ricordare ciò che è avvenuto questa settimana in parlamento a proposito della legge sullo scudo fiscale, vergognandosi lei per prima delle assenze per le quali oggi, quando è troppo tardi, si parla di sanzioni.
E anche qui gli applausi a scena aperta.
Sono rientrata e ho voluto scrivere queste due righe a caldo perché sono contenta della scelta fatta, voglio sperarci e vorrei davvero che il 25 ottobre il politik-buero del PD provasse a farsi un esamino di coscienza piccolo piccolo piccolo, a dirsi che forse le poltrone andrebbero lasciate veramente a volti nuovi, strafottendosene altamente se non hanno l’esperienza per guidare un partito.
Una cosa certamente ce l’hanno ed è il cuore che ci mettono.
E che io ho percepito tutto.
Avanti tutta, marinai.
La Merkel appena eletta un giorno disse che non importa essere un falegname per costruire la barca, ma è importante infondere in chi sta intorno la voglia di mare e di avventura e la barca arriverà da sola.
Ignazio e questi ragazzi mi hanno dato una grandissima voglia di mare e di navigare, anche se ogni tanto mi devo sporgere dalla prua per rigettare in mare le schifezze di altri falegnami.
Quindi vento in poppa, spiegare le vele e puntare diritti alla meta del 25 ottobre.

sabato 3 ottobre 2009

Nasce il comitato intercomunale di San Possidonio-Concordia


Nasce il comitato intercomunale di San Possidonio-Concordia



La differenza è nel metodo: ecco perché scegliamo di sostenere la mozione Marino.

Il PD che vorremmo è un PD che ascolta le persone, che coinvolge, che promuove una cultura di integrazione e di merito, dove ogni partecipante ha peso.

Un partito libero dalle logiche clientelari del secolo passato, dove chi ha ruoli di responsabilità viene scelto, attraverso le regole democratiche, in base alle proprie competenze specifiche e personali.

Un partito dove la legalità e il rispetto delle regole statutarie sono pilastri reali e non più bandiere senza forza.

Un partito dove uomini e donne collaborano per costruire un paese più umano, più libero, più giusto.



Riteniamo che solo attraverso il metodo della mozione Marino si possa costruire il PD di cui l'Italia ha bisogno, che apra le porte a tutti quelli che vogliono mettersi al servizio del Paese.

È un metodo che noi, a San Possidonio e Concordia, abbiamo iniziato ad utilizzare ancora prima della "discesa in campo" di Ignazio Marino sia per organizzare semplici attività culturali sia per costruire il programma della lista civica che ha poi vinto le elezioni amministrative a San Possidonio.

Per diversi di noi, quindi, è stato naturale appoggiare fin dall'inizio la mozione Marino e la sua candidatura alla segreteria nazionale e quella di Thomas Casadei per la segreteria regionale.



Scegliere Ignazio Marino significa dare la possibilità al PD di diventare veramente la forza politica trainante dell'Italia che verrà.



Il Comitato intercomunale di San Possidonio e Concordia è sostenuto da:

Stefano Zona, capogruppo PD nel Consiglio Comunale di San Possidonio

Eleonora Zucchi, vicesindaco di San Possidonio

Franco Famulari, membro del direttivo del circolo PD di San Possidonio

Federica Steffanini, consigliere comunale di San Possidonio

Domiziano Battaglia

Emiliana Corradi

Remo Zona, vicesindaco di San Possidonio nella legislatura dal '94 al '99 e membro del direttivo del circolo PD di San Possidonio

Annalisa Pagliani

Christian Martinelli

Giulia Guidetti

Carlo Baratti



Contatti : modenapermarino@pdmodena.it



http://modenapermarino.blogspot.com

Nasce a Modena il Comitato “ Sant'Agnese per Ignazio Marino ”


Nasce a Modena il Comitato “ Sant'Agnese per Ignazio Marino ”

Costruiamo un partito democratico, laico, riformista, maggioritario, di sinistra, capace di interpretare e dare voce unica alla società, partendo dal territorio e dai circoli e valorizzando l'entusiasmo del popolo delle primarie.



Vivi il PD, Cambia l'Italia!!



Il comitato Promotore;



Marina Ripanti

Fiorella Ballestrazzi

Elena Borsari

Massimo Borsari

Giovanni Boschesi

Roberto Vaccari

Ermanno Longagnani.




Contatti : modenapermarino@pdmodena.it

http://modenapermarino.blogspot.com

venerdì 2 ottobre 2009

Nasce a Modena il Comitato “Buon Pastore per Ignazio Marino”


Perché Ignazio Marino? Il paese è in una situazione difficile. La grave situazione economica non viene affrontata con la necessaria determinazione, le libertà democratiche sono ogni giorno sotto attacco, il degrado morale e il malaffare si stanno velocemente estendendo ad ampi settore della società e delle istituzioni. A tutto questo il PD non sembra dare risposte concrete, non fornisce soluzioni e non da rappresentanza ai giovani cittadini in cerca di valori e sfide professionali in cui misurarsi in base alle proprie competenze e agli anziani che ci ricordano ogni giorni i principi costituzionali.



Il nostro partito ha perso due anni in inutili litigi sotterranei senza mai affrontare apertamente le questioni di divisione. Non si è riusciti a portare nella concretezza della vita reale lo spirito del Lingotto. Ora è giunto il momento della chiarezza. Questo partito ha bisogno di darsi una identità forte, non solo fondata su importanti ideali, ma costruita su progetti concreti. Serve un partito riformista al 100%. Non si può più aspettare, il tempo è adesso.



Per realizzare tutto questo la risposta migliore è Ignazio Marino. Marino è stato l’unico ad aver indicato con chiarezza nel merito e nel metodo la linea che PD deve perseguire. Un partito laico, che si batte per i diritti civili per tutti. Un partito aperto, che si batte per una società meritocratica e solidale. Un partito solido, che si batte per fare della cultura e della ricerca il vero valore aggiunto dell’Italia. Un partito forte, che affronta a viso aperto il confronto con l'opposizione, senza nascondersi dietro i propri problemi.



Siamo con Marino perché ha il coraggio di dire dei Sì e dei No. Siamo con Marino perché non ha paura delle proprie idee e le esprime chiaramente, cercando invano il confronto con gli altri candidati. Siamo con Marino perché solo chi ha lo sguardo rivolto al futuro può trovare nel presente il sostegno necessario per rinnovare e modernizzare la società italiana.



Il comitato Promotore



Maria Luisa Cammarata

Donato De Girolamo

Paolo Lauriola

Gino Scarduelli

Giuseppe Fiorani

Francesco Bonacini



Contatti : modenapermarino@pdmodena.it

http://modenapermarino.blogspot.com

Si è costituito a Modena il comitato del circolo Madonnina per il sostegno ad Ignazio Marino segretario del Partito Democratico.


La scelta di appoggiare con convinzione la mozione di Ignazio Marino nasce dalla voglia di dare finalmente compimento al progetto del Partito Democratico. Il PD, nato due anni fa con grande entusiasmo si è arenato di fronte alla malattie delle correnti, e ad una incapacità di scegliere che spesso ha sfiorato la paralisi. Vogliamo riportare nel PD la voce e l’entusiasmo dei militanti, la voglia di costruire dal basso una alternativa vera e forte alla destra che sta distruggendo politicamente e moralmente il nostro paese.

Con Marino il PD dice finalmente dei sì e dei no chiari su cosa vuole essere, su ciò che vuole per il futuro del nostro paese. Con Marino scegliamo un paese coraggioso, che mette al centro la persona, che afferma il merito come strumento di promozione e crescita, che combatte il precariato, che garantisce la sicurezza, che promuove le energie rinnovabili, che pone la scuola e l’università al centro della società, che difende la laicità e promuove i diritti civili.

Con Marino scegliamo di vivere davvero il PD, scegliamo di cambiare l’Italia.



Il comitato promotore

Francesca Bergamini

Mauro Bini

Andrea Colombini

Sergio Colombini

Ivonne Gasparini

Marcello Pinti



Contatti ; modenapermarino@pdmodena.it

http://modenapermarino.blogspot.com

giovedì 1 ottobre 2009

Nasce a Modena il “Comitato San Faustino – Villaggio Giardino per Ignazio Marino”


Abbiamo deciso di appoggiare la mozione di Ignazio Marino perché due anni fa il PD è

nato per guardare al futuro, per riportare giustizia e trasparenza, affermare il merito,

per mettere al centro le persone, dare loro coraggio e sicurezza. Perché prima che un

progetto politico serve in Italia un forte progetto culturale che sappia riformare la

coscienza intima di questo paese.



Davanti allo sfacelo politico, morale, culturale di questa destra, il PD deve parlare dei

problemi veri del paese, ammettere i propri errori e da questi partire per fare di più

con coraggio, innovazione e discontinuità rispetto al passato. La mozione di Ignazio

Marino è l’unica in grado di conferire un’identità precisa al partito e calarlo nella

realtà, dare vita ad un partito democratico, laico, meritocratico, federale,

ambientalista. Dell’innovazione e della modernità. Dell’alleanza tra generazioni. Della

libertà e della solidarietà. Senza tanti se e tanti ma, ma con tanti si e tanti no.



Scegliere Marino vuol dire guardare l'oggi ed il domani con gli occhi pieni di speranza,

cercando le soluzioni per l'oggi, ma non rinunciando mai a cercare di contribuire alla

costruzione di un mondo eticamente più corretto per le generazioni future e per il

futuro dell’Italia.



Il Comitato promotore:



Baldini Massimo

Ferrari Paola

Fino Gian Franco

Fossati Edgarda

Gallo Enrico

Marasini Giliana

Morandi Vasco

Parenti Massimo

Zanazzo Paolo

Contatti ; modenapermarino@pdmodena.it

http://modenapermarino.blogspot.com

Nasce anche a Modena il Comitato “Giovani per Ignazio Marino”



Continuano ad aumentare le adesioni al neo-costituito Comitato “Giovani per Ignazio Marino” di Modena.

Ne è la portavoce Giulia Morini, 21 anni, di Modena laureanda in Scienze dei Servizi Sociali.

Giulia, che è anche la più giovane consigliera comunale di Modena e segretaria del circolo PD di Albareto (MO), motiva così la scelta di costituire il comitato di giovani a sostegno della candidatura di Marino a segretario nazionale del Partito Democratico:



“Abbiamo deciso di appoggiare la mozione di Ignazio Marino perché la classe dirigente del Partito Democratico, in un momento di sofferenza per tanti come questo, deve recuperare il significato vero e profondo della responsabilità collettiva. Davanti allo sfacelo politico, morale, culturale di questa destra, il PD deve parlare dei problemi veri del paese, ammettere i propri errori e da questi partire per fare di più con coraggio, innovazione e discontinuità rispetto al passato. La mozione di Ignazio Marino è l’unica in grado di conferire un’identità precisa al partito e calarlo nella realtà.”



Tra le molte adesioni di giovani democratici anche quelle di: Juri Fontana, di Maranello, membro dell’assemblea regionale costituente del PD; Stefano Zona, di San Possidonio, medico e capogruppo PD in consiglio comunale; Daniele Silvestri, di Formigine, consigliere comunale; Francesco Lodi, di Carpi, progettista software per il biomedicale; Francesco Bonacini, di Modena, ricercatore chimico; e Giuseppe Varini, di Castelnuovo Rangone, imprenditore agricolo.



Contatti ; modenapermarino@pdmodena.it

http://modenapermarino.blogspot.com