mercoledì 26 agosto 2009

Proposte di Modena per il programma di Thomas Casadei: il futuro del welfare per gli anziani



Il futuro del welfare per gli anziani: tra domiciliarità e residenzialità


"La domiciliarità in questi ultimi anni è stata assunta come priorità per garantire una maggiore qualità di vita all'anziano o disabile e alla sua rete familiare e per modulare il più possibile l'offerta dei servizi al fine di ridurre l'accesso nelle strutture. Sorge spontaneo domandarsi, tuttavia, se la risposta domiciliare sia la più lungimirante: la Germania sta riorganizzando il proprio sistema di welfare rivolto alla popolazione anziana a favore della soluzione residenziale. I Land tedeschi, preso atto del crescente numero di famiglie mono-personali prive di una rete familiare di supporto, hanno applicato una tassa sulle persone fisiche pari al 2% per finanziare la costruzione di strutture residenziali in grado di rispondere alla domanda. Con la prosecuzione degli andamenti demografici attualmente in atto anche in Italia, in alcuni anni la domiciliarità potrebbe rivelarsi una scelta anacronistica.
Come si può coniugare, inoltre, una struttura di interventi di tipo domiciliare con la difficoltà per molte famiglie di conciliare i tempi di vita ed i tempi di lavoro? Come può una famiglia gestire la cura a domicilio del proprio anziano se il mercato del lavoro molto spesso impone una flessibilità solo contrattuale e non d’orario o mansione? E’ evidente che la domiciliarità deve essere una scelta vincolante per tutte le politiche pubbliche, comprese le politiche lavorative, abitative e le pari opportunità. La domiciliarità non deve essere una “gabbia d’oro” che costringe il caregiver (colui che fornisce le cure) a spostare a domicilio non solo i compiti di cura, ma anche l’intera esistenza. Essa deve essere un’occasione per rispondere ai bisogni assistenziali in modo flessibile e modulare rispetto alle esigenze dell’anziano e della famiglia, con un notevole abbattimento dei costi e con la certezza che esistono risorse alternative di tipo residenziale in grado di sopperire agli eventi critici ed ai momenti di crisi."

1 commento:

  1. paola maria bernardi27 agosto 2009 alle ore 08:04

    anche su carcere, tossicodipendenza , psichiatria, rispetto allìaspetto sociale credo che vadano individuate progettualità concrete

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