mercoledì 14 ottobre 2009

Le mie impressioni dalla Convenzione nazionale

di Maria Luisa Cammarata


Sveglia all'alba, ore 4 alle cinque parte il pulman per Roma dove ascolterò tutti insieme i tre candidati raccontare le mozioni. Ho questo onore ma anche l'onere, anche se così presto al mattino penso solo all'onere e a chi me lo ha fatto fare! A tre mesi dalla mia prima iscrizione al partito, mi trovo completamente coinvolta negli eventi, ogni giorno parlo con qualcuno della Mozione, costringo amici e conoscenti a farsi coinvolgere dal mio entusiasmo, cerco di superare due diffidenze: una per la politica in generale, la seconda per un candidato che non ha esperienza.
Eppure, più passa il tempo più mi sento galvanizzata, credo che ora più che mai occorra dare un contributo e se il mio deve essere passare una domenica in un albergo alienato di Roma, beh... eccomi qua!

In pulman sono l'unica che sostiene la mozione Marino, purtroppo Ivan è ancora in convalescenza. Mi pare di essere anche l'unica sotto i 40 anni, l'unica ad avere la tessera da poco tempo, l'unica che non ha mai partecipato ad un evento di questo tipo e l'unica che ha una gran voglia di parlare di persona con il "suo" candidato.
Cosa che puntualmente faccio appena scesa dal pulman: individuo Ignazio Marino, lo seguo, mi pare teso ma non voglio perdere questa occasione, così lo punto e gli vado incontro per dirgli: " se io oggi sono qui è merito suo, se sono qui è perchè credo in lei. Deve avere forza e tanto coraggio, ma non si senta solo perchè come me ce ne sono tanti". Lui mi sorride, un pò emozionato mi stringe forte le braccia e dice grazie.
Ecco, se cercavo un senso alla giornata a quel punto l'avevo trovato, mi è bastato vedere la sua sincerità per capire che ABBIAMO SCELTO IL MIGLIOR CANDIDATO. Ignazio Marino merita la mia fiducia.

Poi hanno cominciato a parlare, i giornali riportano alla lettera quello che abbiamo visto e sentito ieri: un Bersani molto pragmatico, lucido ma costruito, dove sta la passione? un Franceschini in piena ispirazione da comizio, che per un istante mi fa dire che è bravo, ma l'istante dopo mi ricorda tutte le contraddizioni (proprio lui parla del grave errore sullo scudo fiscale e forse si dimentica che è lui il segretario del partito!!) mi sveglio dall'incantesimo. e infine Marino, che spezza ogni regola: senza giacca e cravatta, parte emozionato, ma dopo 10 minuti si prende tutto lo spazio e comincia con il programma, senza slogan, con le cose concrete, con le idee, con la missione del partito. Neanche una sbavatura, forse troppe citazioni, ma tutto come mi aspetto che sia: coerente e puntuale.
Peccato che diverse persone abbiano preferito alzarsi e andare a mangiare ancora prima che lui cominciasse. E questo mi ha fatto sentire ancora una volta un moto di orgoglio: CHE MI SENTO DIVERSA! Ma dove sta il rispetto? Cosa mai avranno queste persone da condividere con me se non conoscono il senso della parola rispetto, dell'ascolto? Anche a me è capitata la stessa cosa nel mio circolo, appena finita la presentazione della mozione Bersani alcune persone sono andate via. Il PD, il PD che non vogliamo più, è fatto anche di persone che non ascoltano, non conoscono il senso della parola democrazia, non partecipano. si aspettano che altri decidano per loro.
Beh, io penso che Marino abbia voglia di costruire un partito in cui invece si milita, si ha un senso civico profondo dell'ascolto.
A proposito di senso civico, Marino ha detto a chiare lettere che non è pensabile candidare le stesse persone in Campania. l'unico!
Appena termina la sua presentazione mi sento felice.
E quando in pulman in viaggio di ritorno partono i commenti ascolto con attenzione: c'è una profonda spaccatura tra i sostenitori di Bersani e Franceschini, pare che non facciano parte della stessa organizzazione. Discutono, si aprono al confronto e questo è bello. Ma non discutono di idee, parlano di simpatie e antipatie e del passato. Fanno riferimento a correnti e correntoni, a quello che è successo due anni fa o anche dieci anni fa. Pare che non ci sia rimedio, stiamo commettendo sempre gli stessi errori...
Rimango in silenzio, che ho tanto da imparare, per esempio, non avevo notato che la mozione di Bersani è tanto cambiata da quando ci ha messo le mani Rosy Bindi, eppure adesso mi pare evidente.
Ma mentre ascolto elaboro e penso che queste persone sono davvero belle persone perchè vivono il partito, ma ancora non hanno capito come cambiarlo davvero. Manca il coraggio di dire che è ora di dare spazio al nuovo, non al giovane ma al rinnovamento. Non si rendono conto che gli errori sono stati commessi dalle stesse persone che sostengono.
E' così semplice dal mio punto di vista: dobbiamo costruire un partito rinnovato, che sia compatto dalla base fino alla dirigenza, in cui tutti si sentono coinvolti fino in fondo. Le eventuali carenze politiche dei dirigenti saranno compensate dalla coerenza, dalla forza, dalla stabilità della base. Tutti uniti.

Poi torno a casa, comincio a chiamare tutti per raccontare quello che mi è successo durante la giornata.
Sono convinta che nei prossimi 15 giorni abbiamo tanto lavoro da fare, non c'è tempo da perdere.
Non perdiamo tempo a commentare quello che si stanno dicendo in questo momento D'alema e Franceschini, guardiamo oltre, il pd ha bisogno di parlare di contenuti.

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