lunedì 7 dicembre 2009

Da Modena al No B.Day: bello esserci!

di Giuseppe Varini


Sabato 5 dicembre si è svolto il No Berlusconi Day a cui siamo molto soddisfatti di aver partecipato.
E’ stata una grande giornata di festa, mobilitazione e democrazia.
E siamo contenti che ci fossero anche molti democratici.
C’eravamo anche noi tra la gente, cittadini tra cittadini.

C’è chi dice che il Pd c’era. Certo c’eravamo noi e tanti altri che lo votano, c’erano molti dei nostri dirigenti nazionali, di sicuro c’erano quelli che ho sostenuto al congresso, prova concreta questa che ho fatto bene, che avevo scelto la parte più giusta per me, per le mie idee.
E per la verità c’erano anche tanti cittadini e dirigenti che avevano sostenuto Franceschini e pure Bersani.
Però non c’era la macchina organizzativa del Pd e quando dico che non c’era parlo con cognizione di causa. Sono modenese e per noi l’organizzazione è tutto, o quasi.
Non c’era, perché il 25 ottobre del 2008, il giorno del Circo Massimo, il giorno di Salva l’Italia, la corriera per venire a Roma alla manifestazione la presi direttamente davanti al mio circolo, a Castelnuovo, e so che di pullman in quell’occasione ne furono organizzati in molti circoli e molte volte più di uno, con il sostegno organizzativo della Federazione provinciale.

Non c’era perché non è arrivata alcuna indicazione in merito dal circolo e nessuna indicazione dalla direzione regionale di cui sono membro.

A parte la nota di Bersani dell’ultimo minuto e la libertà di andare null’altro, nulla più.

Tant’è che abbiamo dovuto prendere le corriere dell’Idv e di Rifondazione, quasi in semiclandestinità diciamo.

Questo dovrebbe farci riflettere e accendere tutte le spie. Allerta! Siamo di fronte a un fenomeno politico nuovo. Nuovo perché partito dal basso in modo orizzontale come ha scritto Vittorio Zambardino su Repubblica di qualche giorno fa. Nuovo per le modalità: tanto facebook, tanto internet, tanto social network.

Ma nuovo anche per i risultati non sappiamo se fossimo 90 mila come dice la Questura, un po’ pochini per me che c’ero (Vi posso assicurare che il colpo d’occhio era potente: un corteo imponente che si muoveva con enorme lentezza, la via Merulana piena di gente, un unico lungo fiume di gente fin dove arrivava lo sguardo) o un milione come dicono gli organizzatori o forse più realisticamente 500 mila poco più, poco meno.
Il dato è che l’affluenza è stata un successo prima di tutto per gli organizzatori e poi anche per le forze politiche che ci hanno creduto di più e da subito. Lo sventolio delle belle bandiere per dirla con Pasolini, di quelle bianche dell’Idv, perfino di quelle dei Verdi e anche delle nostre ma troppo poche.

E poi c’è il folklore, la manifestazione in senso stretto o largo, il libero manifestarsi della creatività della protesta civile: striscioni, rappresentazioni ironiche di Berlusconi, cartelli irridenti, volontari che abbozzavano sketch di teatro con per tema Berlusconi in strada, in mezzo a noi, in mezzo alla gente della manifestazione, tra il popolo di facebook, nell’onda viola.

E poi alcune considerazioni.

Il No B.Day, questo evento nato su facebook e sui blog dalla mobilitazione di tante persone, da un moto d’orgoglio della società civile, testimonia che c’è un’Italia migliore che non si rassegna alla deriva berlusconiana predominante.

C’è chi dice già che una protesta contro qualcuno senza proporre nulla è destinata a spegnersi nello spontaneismo sterile, staremo a vedere.

I tanti giovani e meno giovani di sabato vogliono dire basta a questo andazzo, basta al berlusconismo arrembante che straborda dalle televisoni come ha documentato benissimo Erik Gandini. Una notte lunga 15 anni e che non è detto che possa finire poi così presto.

Ne so qualcosa anch’io che ho votato per la prima volta il 27 marzo del 1994 per i Progressisti, una vita fa, anche se sono ormai un vecchietto vista l’età media di sabato: molti i giovani e giovanissimi che non hanno fatto in tempo a vedere Bim Bum Bam e il Drive-in ma solo il Grande Fratello che di sicuro è anche peggio.

Sempre quei giovani vogliono dire basta anche al conflitto d’interesse di cui Berlusconi è ottimo esempio e che produce cortocircuiti per cui il Milan diventa un vero e proprio instrumentum regni e dove una condanna civile a risarcire un altro gruppo industriale diventa un attacco della giustizia ad orologeria e di una certa sinistra.

Soprattutto basta allo sprezzo della legge e della giustizia affinché che la legge è uguale per tutti non sia solo una bella enunciazione di principio ma una realtà concreta e quotidiana.

Sono stanchi dell’adagio per cui in Italia ci sono i furbi e i coglioni…
Non ne possono più di quest’Italia sempre troppo uguale a se stessa e che Berlusconi ben rappresenta politicamente senza volerla migliorare con tutti i nostri caratteri e difetti nazionali.

La novità di internet e dei social network è un elemento fondamentale nel successo del No B.Day: l’affermarsi del ruolo di internet e dei social network come spazi di organizzazione di iniziative e manifestazioni politiche che è possibile tradurre in iniziative concrete e reali, di uomini e donne in carne ed ossa.
Spazi, quelli di internet e dei social network, che sono importanti per la democrazia, tanto più in Italia dove i media tradizionali sono troppo concentrati nelle mani di Berlusconi, appunto, con grave pregiudizio della libertà di stampa e informazione che sono elementi essenziali delle democrazie ben funzionanti.

Il No B-Day ci ha dato, meglio e una volta di più, la consapevolezza che organizzarsi è possibile, anche da noi, anche in Italia, dove internet non ha la diffusione che meriterebbe un paese avanzato.

Se come diceva Guy Debord dallo spettacolo non si esce, allora forse possiamo offrire uno spettacolo differente, uno spettacolo democratico, dal basso e più simile al No B-Day.

Come ha detto Bersani ci sono energie nuove con cui dobbiamo fare i conti, energie nuove che non ci faranno sconti sulla nostra etica pubblica, l’etica pubblica del PD.
Energie nuove che ci chiedono di essere credibili.

Una mia cara amica di facebook ha scritto il PD c’era perché c’eravamo noi. E’ molto vero. Io aggiungo c’eravano noi, con la nostra credibilità e il nostro esempio che in politica vuol dire molto.

Si dice: impara l’arte e mettila da parte. Di questa esperienza speriamo di poter fare tesoro per il futuro e siamo ben contenti di aver potuto dare una mano e aver partecipato a un simile evento politico nella speranza che possa davvero costituire l’inizio di una riscossa civile per l’Italia.

Purtroppo non siamo potuti rimanere per sentire le parole toccanti e di fuoco di Salvatore Borsellino. Peccato.

Il PD c’è da mercoledì cominciamo a organizzarci per la nostra manifestazione, Mille piazze per l’Alternativa l’11-12-13 dicembre a Modena come in tutta Italia. Il PD c’era. Il PD ci sarà.

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